Chiesa dell'Annunziata (Sec. XVI)
Chiesa dell'Annunziata
Scheda
Nome | Descrizione |
---|---|
Comune | Rivara (Apre il link in una nuova scheda) |
Indirizzo | Piazza Annunziata |
Telefono | 0124/7294 (Parrocchia) |
Apertura | Ricorrenze e Festività |
Modalità di accesso | Accesso libero, privo di barriere architettoniche |
Così il Rocca descrive la chiesa dell’Annunziata nelle sue “Memorie di Rivara”: Per la sua architet-tura e per l'artistica facciata, pel suo interno grandioso, con volta svelta ed adorna di stucchi e pitture, con capitelli e cornicione maestosi; e pel suo snello triangolare campanile è dessa certo la più bella e decorosa chiesa di Rivara.
La chiesa dell’Annunziata sorge nelle vicinanze dell’antica porta Regarda detta anche Soprana. La sua fondazione risale sicuramente agli anni antecedenti il 1500: la chiesa era più piccola di quella attuale, la sua pianta andava infatti dal portale d’ingresso al gradino del presbiterio (dove adesso c’è l’altare) quindi l’altare si trovava più in basso del piano attuale.
Nel 1750 il fabbricato viene ingrandito con la costruzione del nuovo altare e del magnifico coro su-periore sotto il quale venne lasciato un passaggio aperto, poi inglobato un secolo dopo con la costruzione della nuova sacrestia, che serviva per i paesani che abitavano lungo le mura ed il fossato a protezione di porta Regarda e che portava al torchio comune (forse ubicato nella casa che pre-senta ancora mura medievali a ridosso della chiesa).
Sempre nel 1750 si innalzò il campanile. La chiesa fu sede della confraternita della Santissima Annunziata composta dai Disciplinanti e dalle Umiliate. La confraternita è anche ricordata nella scritta in latino, ormai quasi illeggibile e datata 1684 posta sopra il portale d’ingresso che recita: “O Vergine tre volte beata, ammetti le nostre preghiere nel sacro luogo ove si esaudiscono e donaci colui che cancella il peccato con la grazia della riconciliazione. La Confraternita dell’Annunciazione della Beata Vergine Maria”.
Anche se il passare degli anni ha lasciato il suo segno, la facciata si presenta tuttora con straordinaria eleganza. Su di essa è evidente la simbologia trinitaria: è divisa in verticale in tre corpi e in orizzontale due cornicioni marcapiano separano il piano inferiore da quello mediano e dal timpano a classica forma triangolare con soprastanti acroteri ognuno con tre croci. Le lesene sono sormontate da capitelli impreziositi da angioletti in stucco e altre fini decorazioni in stucco ornano la facciata, in particolare nell’elaborato portale. Ai lati del portale poste nelle nicchie si possono ammirare a sinistra la statua raffigurante San Giuseppe e a destra quella dell’Immacolata Concezione. La statua di San Giuseppe è sormontata da un affresco raffigurante l’angelo annunziante e sopra la statua dell’Immacolata si può ammirare un affresco raffigurante la Vergine Annunziata.
L’iscrizione alla Vergine è su di una lastra marmorea contornata da elementi a rilievo. Il portone di ingresso, le due nicchie laterali e la finestra del registro superiore sono sormontate da un frontone semicurvo di matrice classica. Le fasce marcapiano sono scolpite con decorazioni a foglie e a dente. Alle nicchie che si trovano nel registro inferiore corrispondono degli spazi simili nel registro superiore che probabilmente contenevano degli affreschi ora andati perduti.
Importante documento storico è l’affresco raffigurante la Sacra Sindone posto sopra la lunetta che sovrasta il portale d’ingresso la cui datazione coincide con i passaggi del sacro telo in Canavese avvenuti nel 1535 e del 1578.
Altro particolare ricco di simbologia trinitaria (ma anche legato alla dedicazione alla Vergine) della chiesa è l’esile e slanciato campanile a sezione triangolare che completa l’esterno della chiesa. Il campanile, di forma barocca, in muratura faccia a vista con cella campanaria, si innalza dalla falda ovest del tetto della chiesa. Il bel campanile a pianta triangolare, segue uno schema riconoscibile anche in altri luoghi del Canavese (come quello presente nel santuario di Levone e nella chiesa di Santa Marta a Agliè). Una particolarità è la copertura in “scandole” cioè in piccole formelle semicurve fatte di terracotta e generalmente colorate (sono presenti in alcune chiese del Canavese e si trovano per esempio anche nella parrocchiale di Valperga).
All’interno troviamo l’altare maggiore e due altari laterali. Il sontuoso altare maggiore racchiude in una sfarzosa cornice barocca contornata da colonne tortili percorse da racemi dorati, una pregevole pala raffigurante l’Annunciazione (forse settecentesca): l’angelo scende dal cielo e mostra il gi-glio bianco, simbolo di purezza, ad una bella Madonna vestita di bianco con il velo azzurro; alla scena assistono un Dio Padre con in mano il mondo e la colomba simbolo del verbo. Tutt’intorno stucchi, legni dorati e candelieri formano un crescendo in pieno stile barocco.
I due altari laterali ripropongono motivi in stile barocco e sono dedicati alla Vergine e al Crocefisso. Belli sono gli stucchi rappresentanti i simboli della passione che fanno da cornice all’altare del Crocefisso.
Da ammirare sono i tre affreschi a decorazione delle volte a vela con unghie (raffiguranti probabil-mente: la visita a Santa Elisabetta, l’annunciazione e la visita al tempio) ed il piccolo coro ligneo con raffinate pitture dedicate ad angeli musicanti e a strumenti musicali.
Sempre all’interno della chiesa, murata a destra della porta centrale e vicino alla porta che da ac-cesso al coro, troviamo un’iscrizione datata 1761 che ricorda la perpetua concessione fatta da pa-pa Clemente XIII del privilegio a favore dei defunti della confraternita dei tre altari della chiesa. At-tualmente la chiesa, da sempre cara alla popolazione rivarese, è consacrata e retta dalla parrocchia.
La chiesa dell’Annunziata sorge nelle vicinanze dell’antica porta Regarda detta anche Soprana. La sua fondazione risale sicuramente agli anni antecedenti il 1500: la chiesa era più piccola di quella attuale, la sua pianta andava infatti dal portale d’ingresso al gradino del presbiterio (dove adesso c’è l’altare) quindi l’altare si trovava più in basso del piano attuale.
Nel 1750 il fabbricato viene ingrandito con la costruzione del nuovo altare e del magnifico coro su-periore sotto il quale venne lasciato un passaggio aperto, poi inglobato un secolo dopo con la costruzione della nuova sacrestia, che serviva per i paesani che abitavano lungo le mura ed il fossato a protezione di porta Regarda e che portava al torchio comune (forse ubicato nella casa che pre-senta ancora mura medievali a ridosso della chiesa).
Sempre nel 1750 si innalzò il campanile. La chiesa fu sede della confraternita della Santissima Annunziata composta dai Disciplinanti e dalle Umiliate. La confraternita è anche ricordata nella scritta in latino, ormai quasi illeggibile e datata 1684 posta sopra il portale d’ingresso che recita: “O Vergine tre volte beata, ammetti le nostre preghiere nel sacro luogo ove si esaudiscono e donaci colui che cancella il peccato con la grazia della riconciliazione. La Confraternita dell’Annunciazione della Beata Vergine Maria”.
Anche se il passare degli anni ha lasciato il suo segno, la facciata si presenta tuttora con straordinaria eleganza. Su di essa è evidente la simbologia trinitaria: è divisa in verticale in tre corpi e in orizzontale due cornicioni marcapiano separano il piano inferiore da quello mediano e dal timpano a classica forma triangolare con soprastanti acroteri ognuno con tre croci. Le lesene sono sormontate da capitelli impreziositi da angioletti in stucco e altre fini decorazioni in stucco ornano la facciata, in particolare nell’elaborato portale. Ai lati del portale poste nelle nicchie si possono ammirare a sinistra la statua raffigurante San Giuseppe e a destra quella dell’Immacolata Concezione. La statua di San Giuseppe è sormontata da un affresco raffigurante l’angelo annunziante e sopra la statua dell’Immacolata si può ammirare un affresco raffigurante la Vergine Annunziata.
L’iscrizione alla Vergine è su di una lastra marmorea contornata da elementi a rilievo. Il portone di ingresso, le due nicchie laterali e la finestra del registro superiore sono sormontate da un frontone semicurvo di matrice classica. Le fasce marcapiano sono scolpite con decorazioni a foglie e a dente. Alle nicchie che si trovano nel registro inferiore corrispondono degli spazi simili nel registro superiore che probabilmente contenevano degli affreschi ora andati perduti.
Importante documento storico è l’affresco raffigurante la Sacra Sindone posto sopra la lunetta che sovrasta il portale d’ingresso la cui datazione coincide con i passaggi del sacro telo in Canavese avvenuti nel 1535 e del 1578.
Altro particolare ricco di simbologia trinitaria (ma anche legato alla dedicazione alla Vergine) della chiesa è l’esile e slanciato campanile a sezione triangolare che completa l’esterno della chiesa. Il campanile, di forma barocca, in muratura faccia a vista con cella campanaria, si innalza dalla falda ovest del tetto della chiesa. Il bel campanile a pianta triangolare, segue uno schema riconoscibile anche in altri luoghi del Canavese (come quello presente nel santuario di Levone e nella chiesa di Santa Marta a Agliè). Una particolarità è la copertura in “scandole” cioè in piccole formelle semicurve fatte di terracotta e generalmente colorate (sono presenti in alcune chiese del Canavese e si trovano per esempio anche nella parrocchiale di Valperga).
All’interno troviamo l’altare maggiore e due altari laterali. Il sontuoso altare maggiore racchiude in una sfarzosa cornice barocca contornata da colonne tortili percorse da racemi dorati, una pregevole pala raffigurante l’Annunciazione (forse settecentesca): l’angelo scende dal cielo e mostra il gi-glio bianco, simbolo di purezza, ad una bella Madonna vestita di bianco con il velo azzurro; alla scena assistono un Dio Padre con in mano il mondo e la colomba simbolo del verbo. Tutt’intorno stucchi, legni dorati e candelieri formano un crescendo in pieno stile barocco.
I due altari laterali ripropongono motivi in stile barocco e sono dedicati alla Vergine e al Crocefisso. Belli sono gli stucchi rappresentanti i simboli della passione che fanno da cornice all’altare del Crocefisso.
Da ammirare sono i tre affreschi a decorazione delle volte a vela con unghie (raffiguranti probabil-mente: la visita a Santa Elisabetta, l’annunciazione e la visita al tempio) ed il piccolo coro ligneo con raffinate pitture dedicate ad angeli musicanti e a strumenti musicali.
Sempre all’interno della chiesa, murata a destra della porta centrale e vicino alla porta che da ac-cesso al coro, troviamo un’iscrizione datata 1761 che ricorda la perpetua concessione fatta da pa-pa Clemente XIII del privilegio a favore dei defunti della confraternita dei tre altari della chiesa. At-tualmente la chiesa, da sempre cara alla popolazione rivarese, è consacrata e retta dalla parrocchia.