Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista (Sec. XV)
Chiesa parrocchiale di Rivara
Scheda
Nome | Descrizione |
---|---|
Comune | Rivara (Apre il link in una nuova scheda) |
Indirizzo | Piazza Parrocchia n. 7 |
Telefono | 0124/7294 (Parrocchia) |
Modalità di accesso | Accesso libero, privo di barriere architettoniche |
La Chiesa Parrocchiale di Rivara, sorta verso il 1500, è attualmente dedicata a San Giovanni Battista, patrono del paese. Venne solennemente consacrata il 25 di luglio del 1604, ad onore della Vergine Assunta.
In merito all'attuale dedicazione a San Giovanni Battista anziché all'originale Santa Maria, si suppone che detto cambiamento sia avvenuto in seguito alla risposta della Popolazione di Rivara il 24 marzo 1726 ad un Manifesto Senatorio che richiedeva venisse indicato il nome del Santo Protettore, questo venne indicato in San Giovanni Battista: come conseguenza la nuova Chiesa Parrocchiale venne dedicata a tale Santo e la vecchia Parrocchia a San Giovanni Decollato non potendosi avere due Chiese con la stessa dedicazione.
La Chiesa venne costruita incorporando parte della una vecchia Cappella della Natività, certamente il suo Presbiterio, che attualmente forma il fondo della navata a destra dell'Altare Maggiore. La volta di questa Cappella era troppo alta in proporzione a quella cui si voleva innalzare la nuova Chiesa e perciò, conservatala intatta, ne fu costruita un'altra perfettamente uguale al di sotto come si può constatare portandosi sopra l’attuale. La Cappella contiene due antichi affreschi, opera certamente di differente epoca e pennello, rappresentati uno, il più alto, la natività del Divin Bambino; l’altro (forse più antico, che formava la pala dell’altare primitivo) l’adorazione del Verbo. Quest’ultimo risale a un periodo tra il 1480 e il 1520 ed è un bel lavoro dell’arte piemontese, molto probabilmente di scuola Vercellese.
Mancando la nuova Chiesa di campanile, fin dalla sua fondazione si usufruì della torre d’ingresso al castello. In seguito, nel 1768, si innalzò l’attuale campanile.
La facciata della chiesa presenta un tetto a due spioventi, con rialzo centrale di poco elevato rispetto all’altezza diversa delle due navate laterali, conferendo alla struttura un tono massiccio.
L’interno a 3 navate, di gusto neogotico, conserva nell'abside sinistra un affresco di scuola span-zottiana che ritrae un’adorazione. Interessante è anche la bella ancona della Madonna del Carmine, realizzata verso il 1760 del pittore Torinese Molinaro; una stupenda cornice dorata impreziosi-sce il il dipinto che ritrae la Vergine Maria con i Santi Giovanni Battista e San Sebastiano, mentre sullo sfondo è rappresentato un carro tirato da buoi sul quale sono distesi alcuni cadaveri.
La forma della chiesa ha dei riflessi tardogotici, è spoglia e scarsa di ornamenti, così da far risaltare contro l’intonaco chiaro l’ossatura delle strutture portanti.
In merito all'attuale dedicazione a San Giovanni Battista anziché all'originale Santa Maria, si suppone che detto cambiamento sia avvenuto in seguito alla risposta della Popolazione di Rivara il 24 marzo 1726 ad un Manifesto Senatorio che richiedeva venisse indicato il nome del Santo Protettore, questo venne indicato in San Giovanni Battista: come conseguenza la nuova Chiesa Parrocchiale venne dedicata a tale Santo e la vecchia Parrocchia a San Giovanni Decollato non potendosi avere due Chiese con la stessa dedicazione.
La Chiesa venne costruita incorporando parte della una vecchia Cappella della Natività, certamente il suo Presbiterio, che attualmente forma il fondo della navata a destra dell'Altare Maggiore. La volta di questa Cappella era troppo alta in proporzione a quella cui si voleva innalzare la nuova Chiesa e perciò, conservatala intatta, ne fu costruita un'altra perfettamente uguale al di sotto come si può constatare portandosi sopra l’attuale. La Cappella contiene due antichi affreschi, opera certamente di differente epoca e pennello, rappresentati uno, il più alto, la natività del Divin Bambino; l’altro (forse più antico, che formava la pala dell’altare primitivo) l’adorazione del Verbo. Quest’ultimo risale a un periodo tra il 1480 e il 1520 ed è un bel lavoro dell’arte piemontese, molto probabilmente di scuola Vercellese.
Mancando la nuova Chiesa di campanile, fin dalla sua fondazione si usufruì della torre d’ingresso al castello. In seguito, nel 1768, si innalzò l’attuale campanile.
La facciata della chiesa presenta un tetto a due spioventi, con rialzo centrale di poco elevato rispetto all’altezza diversa delle due navate laterali, conferendo alla struttura un tono massiccio.
L’interno a 3 navate, di gusto neogotico, conserva nell'abside sinistra un affresco di scuola span-zottiana che ritrae un’adorazione. Interessante è anche la bella ancona della Madonna del Carmine, realizzata verso il 1760 del pittore Torinese Molinaro; una stupenda cornice dorata impreziosi-sce il il dipinto che ritrae la Vergine Maria con i Santi Giovanni Battista e San Sebastiano, mentre sullo sfondo è rappresentato un carro tirato da buoi sul quale sono distesi alcuni cadaveri.
La forma della chiesa ha dei riflessi tardogotici, è spoglia e scarsa di ornamenti, così da far risaltare contro l’intonaco chiaro l’ossatura delle strutture portanti.