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Il comune di Unione Montana Alto Canavese appartiene a: Regione Piemonte (Apre il link in una nuova scheda)

I Castelli di Rivara

I Castelli di Rivara

Scheda

Nome Descrizione
Comune Rivara (Apre il link in una nuova scheda)
Indirizzo Piazza Sillano n. 2
Telefono 0124.31122
Fax 0124.31122
EMail info@castellodirivara.it
Web http://www.castellodirivara.it/ (Apre il link in una nuova scheda)
Sede Piazza Sillano n. 2
Proprietà Privato
Apertura Da Aprile a Novembre
Sabato e Domenica dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 14.00 alle ore 19.00.
In casi particolari (mostre di particolare attenzione internazionale) estensione apertura nel periodo estivo anche al Venerdì dalle ore 14.00 alle ore 19.00.
Modalità di accesso
Accesso pedonale
Il Castel Vecchio ed il Nuovo sono a testimonianza del passato storico di Rivara e sorgono sopra il Borgo come a custodia di esso.

La storia del Castelvecchio si riallaccia ai Conti di Valperga. L'edificio possiede in buona parte vestigia di architettura medievale e presenta due torri d'angolo, di cui una altissima, tuttora merlata e, nelle pareti, alcune finestre gotiche in cotto.

Il Castel Nuovo o anche Inferiore, subì profondi mutamenti nel corso dei secoli; nel 1835 venne aggiunta un'ala, che trasformò il palazzo a pianta rettangolare con un torrione al centro del corpo.
Il Castel Nuovo fu per molti secoli la dimora dei discendenti dei Conti di Valperga-Rivara sino al 1796, anno in cui la casata si estinse, quindi la proprietà passò al Patrimonio Regio.

Nel 1802, durante l’occupazione francese, il castello fu offerto in dono all'inviato napoleonico Francesco Jourdan dalla Commissione esecutiva che governava il Piemonte in segno di riconoscenza verso l'amministrazione del generale.
Il Jourdan abbellì il vuoto castello di Rivara con i mobili e quadri di pregio provenienti dal Castello di Agliè, facendo diventare la residenza di Rivara sede di sfarzose feste in omaggio di ospiti illustri.
Con la Restaurazione il castello ritornò al Demanio (il Generale Jourdan restituì 50 quadri, che aveva già mandato a Parigi e ricevette in compenso dal Re di Sardegna una tabacchiera d'oro con il suo ritratto guarnito di diamanti).
Dal 1832 al 1859 il castello servì da villeggiatura per gli allievi della Regia Accademia Militare (circa 300 giovani soggiornavano ogni anno durante il periodo estivo) poi nel 1864 venne adibito ad ospedale militare, ma la nuova attività durò una sola stagione; quindi fu sede di una filatura di seta, impiantata dall'industriale Giuseppe Ghersi di Cuorgnè, che durò appena un paio di anni.
Messo all'incanto nel 1871, il castello venne aggiudicato al banchiere Carlo Ogliani il quale lo affidò all'architetto Alfredo D'Andrade per i restauri, ricavandone una dimora sontuosa: la facciata assunse una linea maestosa e semplice insieme, corredata da alcuni tocchi essenziali che ben si armonizzano nella composizione architettonica del palazzo residenziale.
Ben presto il pittore Carlo Pittara, cognato dell'Ogliani, cominciò a frequentare la villa del banchiere e, appassionato com'era di pittura, amò circondarsi di una schiera di artisti, i quali diedero vita ad un cenacolo detto poi "Scuola di
Rivara", pietra miliare nella storia dei paesaggisti piemontesi dell'Ottocento. In questo periodo fu addirittura coniato il "Verde Rivara" ad evidenziare un colore particolarmente caldo tipico dei paesaggi agresti del nostro paese che, grazie al Pittara, fu conosciuto in tutto il mondo.
Fecero parte dell'accolta giovani pittori, tutti nati fra il 1835 e il 1840. Attorno al Cav.- Pittara trovia-mo Ernesto Rayper, Federico Pastoris, Alberto Issel, Alfredo D'Andrade , Antenore Soldi, Ernesto Bertea, Vittorio Avendo, ai quali si aggiunsero parecchi altri, tra cui Eugenio Gays.
Alcune tele che riproducono la vita agreste ed i dintorni di Rivara, ornarono le sale del castello, al-tre furono esposte nella Villa Pola, in località Pianca. Il cenacolo ebbe circa un ventennio di vita.
Oggi è possibile ammirare riproduzioni di queste opere nelle vie del paese.
Il castello, a cui durante i restauri fu aggiunto l'imponente scalone d'accesso alla porta nuova, divenne intorno al 1900 dimora abituale del conte Mercurio di Gattinara e della consorte Rosa Ogliani. In quegli anni molte volte il Castello accolse tutto il paese per festeggiare le elezioni plebiscitarie a Sindaco del Conte di Gattinara ed ivi nacque la contessa Passerin d'Entreves Arboreo di Gattinara, a tutti cara per la sua gentilezza e la sua bontà, che tenne l'intero complesso sino alla sua di-partita, nel 1978.
Attualmente il castello di Rivara, circondato da uno splendido parco ricco di piante rare è di proprietà di una Società Cooperativa e vi si tengono mostre di arte contemporanea di livello internazionale.


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